Presso il nostro Centro effettuiamo Valutazioni per bambini con sospetti Disturbi del Neurosviluppo in età prescolare e scolare, tra i quali: Disturbi della Coordinazione Motoria (Disprassia Evolutiva), Disturbi dello Spettro Autistico, Ritardi Psicomotori, Disabilità Intellettiva, Disturbi dell’Attenzione e Iperattività, Disturbi Specifici di Linguaggio e di Apprendimento, Sindromi Genetiche.

Riteniamo che un accurato processo valutativo iniziale sia indispensabile per giungere ad una corretta diagnosi e anche, quando necessario, per porre le basi di un adeguato e individualizzato percorso riabilitativo e\o psicoterapico.

Per questo motivo la nostra proposta di valutazione risulta sempre basata sulle caratteristiche specifiche di ogni bambino e del suo nucleo familiare.

Fin dai primi incontri riteniamo importante coinvolgere i genitori nella partecipazione attiva alle sedute, nella raccolta di dati anamnestici, di importanti informazioni sul profilo ambientale e di sviluppo del bambino.

“I genitori sono gli esperti del loro bambino, quelli che lo conoscono meglio; per questo aspetto i professionisti non devono far altro che ascoltarli ed imparare. I professionisti sono esperti sul piano delle conoscenze, sia generali che di strategia e tecniche, e dell’esperienza vasta con numerosi bambini; per questo aspetto sono i genitori a dover ascoltare ed imparare” (Eric Schopler,1995).

La valutazione adotta una prospettiva globale e multidimensionale, riferendoci con ciò ad un insieme di atti conoscitivi (colloqui, osservazioni, test cognitivi e neuropsicologici) realizzati da diversi professionisti, che si integrano nel ragionamento clinico d’équipe.

Riteniamo importante che la somministrazione di test standardizzati, che permettono un confronto con la norma e facilitano l’inquadramento diagnostico nosografico, sia sempre personalizzata e adeguata alle caratteristiche del bambino.

Le osservazioni che effettuiamo durante i primi incontri confluiscono, come nella costruzione di un mosaico, in un unico quadro diagnostico.

Lo scopo delle nostre osservazioni è quello di permettere di descrivere in modo analitico il profilo di sviluppo del bambino contribuendo alla formulazione della diagnosi e alla costruzione di un piano di intervento mirato che tenga conto dei punti di forza del piccolo, dei suoi deficit rispetto all’età, di come le diverse competenze siano organizzate tra loro e come queste siano influenzate da variabili ambientali ed emotive.

“Quando mi portano un bambino […], io non so mai qual è la prima domanda che gli farò. Lo guardo, lo saluto, magari gli faccio fare un momento di ginnastica e poi mi viene in mente la prima domanda; scendo così al suo livello di comunicazione, con umiltà […], mentre in me c’ è uno sdoppiamento: un io che osserva e un io che conversa […], a volte è un attimo, altre volte è un fatto sofferto, altre volte ancora è una ricerca” (Bollea, 2003).