Psicologa, Coordinatrice Attività di Terapia del Centro Mosaico.

 Il mio interesse per la psicologia è nato da un incontro casuale con la figura dello psicoanalista in un pomeriggio dedito allo studio a casa di una cara amica, dove il padre, analista junghiano, in un’area riservata della casa riceveva i suoi pazienti; e come ogni incontro fu un’opportunità di dialogo, un momento trasformativo e rivelatore per una giovane liceale.

In qualche modo la dimensione dell’incontro è stato un aspetto che ha fin da subito caratterizzato la mia formazione e il mio modo di intendere la relazione psicoterapeutica.

L’incontro è allora accettare di essere spiazzati dalla soggettività dell’Altro che si dà a noi in un movimento di feconda reciprocità. Incontro è stupore, possibilità, occasione di sentire con l’altro la densità del qui ed ora. Di sentire un tempo nel tempo, di costruire uno spazio, di danzare in esso. Incontro, dunque, con ciò che altro, con ciò che è altro in noi e con ciò che è altro nel mondo esterno”(Stanghellini, 2017).

 Nel 2005 ho conseguito la laurea in Psicologia Clinica e di Comunità, presso l’Università LUMSA di Roma, con una tesi sui disturbi alimentari, in cui ho esplorato in particolar modo la trama di rapporti che ruotava intorno alla paziente anoressica, prestando maggiore attenzione alla relazione padre-figlia. All’epoca, in modo del tutto inconsapevole, si andava delineando dentro di me un certo interesse per la dimensione affettiva e relazionale legata alla patologia e che grazie al tirocinio post-lauream (marzo 2006 – marzo 2007) presso il “Servizio di Psichiatria e Psicoterapia” dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, ebbi modo di approfondire. Nel corso del tirocinio, sotto la guida del Prof.re Francesco Montecchi e della sua equipe, ho potuto far esperienza di diverse attività cliniche, in qualità di osservatrice ho assistito a sedute di gioco individuale e con il genitore, oltre che al gioco in gruppo per bambini sia di 3-6 anni che 6-12 in fase diagnostica; ho ampliato il lavoro clinico tramite l’osservazione delle diagnosi e della terapia familiare partecipando anche alle riunioni di equipe per la programmazione di piani di intervento terapeutico. Il tirocinio post-lauream è stato fondamentale per porre le basi della costituzione di un modello teorico, di cui, oggi, ci facciamo promotori anche all’interno del Centro Mosaico, il quale si fonda su una visione integrata dell’individuo e dei suoi molteplici contesti di appartenenza, che nasce dalla constatazione di dover operare sia sulle problematiche interpsichiche che su quelle intrapsichiche, poiché gli aspetti intrasoggettivi dei singoli individui influenzano i comportamenti intersoggettivi e viceversa. Durante il tirocinio, all’interno dell’Ospedale “Bambino Gesù” di Roma, ho avuto modo di conoscere il “Progetto Girasole” che all’epoca si occupava della diagnosi e della cura dei bambini oggetto di abusi e maltrattamenti, un aspetto rilevante che ho appreso, nel corso delle osservazioni, era la possibilità di individuare precocemente i fattori di rischio, pertanto ho avvertito la necessità di  approfondire, quanto avevo sperimentato, con un corso di formazione (gennaio-luglio 2007) “Child Abuse di I e II livello”, promosso dall’Istituto di Formazione Sardo, con il patrocinio del Centro per la Giustizia Minorile, Sardegna, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Molise, Il Ministero della Giustizia, che mi ha permesso di acquisire le tecniche del colloquio di rilevazione e di apprendere le  procedure per la segnalazione e i modelli di intervento terapeutico.

A gennaio 2008 ho intrapreso la scuola di specializzazione in Psicoterapia presso l’Istituto di Terapia Relazionale Integrata (ITRI) di Roma, spinta dal desiderio di comprendere meglio quanto il sistema-famiglia partecipa e rinforza alcune interazioni disfunzionali tra i vari membri della famiglia e il “paziente designato”, ma soprattutto la scuola mi ha consentito di consolidare un modello teorico che integra il sistema relazionale con il sistema intrapsichico, poiché la scuola stessa si fonda un approccio integrato tra il pensiero sistemico-relazionale e quello psicoanalitico junghiano. Contemporaneamente ho intrapreso il tirocinio da specializzanda, poi proseguito come volontaria (febbraio 2008-luglio 2014), presso la Onlus “La Cura del Girasole” diretta dal prof.re Francesco Montecchi, associazione impegnata nella cura del disagio emotivo-infante adolescenziale del giovane adulto e famiglia, dove, dietro la sua supervisione e della sua equipe, mi sono occupata in particolar modo della diagnosi e della terapia familiare, della terapia di coppia e del sostegno alla genitorialità; sia la scuola di specializzazione che il tirocinio da specializzanda hanno in egual modo contribuito alla mia formazione come terapeuta familiare, credo che quanto teorizzato da Minuchin di considerarsi “un ospite” che entra e “si associa” alla famiglia per riuscire a cambiarne l’organizzazione e di conseguenza a permettere un mutamento dell’esperienza dei singoli membri della famiglia che ha in cura, mi abbia sempre corrisposto sia a livello teorico che come attitudine personale.

A Maggio 2008 mi sono iscritta all’albo dell’Ordine degli Psicologi della Regione Lazio poi dal mese di Giugno 2013 mi sono trasferita all’Ordine degli Psicologi della Regione Marche.

Nel frattempo ad Ottobre 2010 ho iniziato, in qualità di consulente familiare e di coppia, una collaborazione all’interno dell’Associazione “G.O. Genitori Oggi” di Montegranaro, dove ampio spazio viene dato alle figure genitoriali e alla possibilità di essere sostenute nel difficile compito della cura e della crescita dei figli. Attualmente continuo la mia collaborazione con l’associazione affiancandola alla mia attività clinica che svolgo privatamente nel mio studio sito a Montegranaro.

Mentre da Settembre 2013, grazie “all’incontro” con la dr.ssa Cester, ho aderito al progetto del Centro Mosaico di Ancona dove mi occupo principalmente della presa in carico delle famiglie, delle coppie coniugali e del sostegno alle coppie genitoriali mediante un approccio terapeutico integrato.

Minuchin: “ La struttura familiare è l’invisibile insieme di richieste funzionali che determina i modi in cui i componenti della famiglia interagiscono, una famiglia è un sistema che opera tramite modelli transazionali. Transazioni ripetute stabiliscono modelli su come, quanto e con chi stare in relazione. Questi modelli definiscono il sistema”.